Oculus Quest 2 Jailbreak
L'inizio di una lunga guerra di posizione
Dall’annuncio da parte di Facebook che per utilizzare i suoi nuovi visori VR Oculus Quest 2 sarebbe stato necessario un account attivo sul noto social network, cori di polemiche si sono sollevati a destra e a manca. Come conseguenza delle obiezioni poste dalla Germania, in particolare il Data Regulator di Amburgo, Facebook ha attuato il metodo mafioso fermando immediatamente le vendite di Oculus Quest 2 in tutto il paese. Dal 3 di settembre non è più possibile acquistare un visore VR di Facebook in Germania.
Facebook ha voluto dare un segnale inequivocabile circa la propria politica, la quale è presa così seriamente che alcuni acquirenti di Quest 2, dopo aver aperto un account Facebook ad hoc, si sono visti chiudere fuori dall’uscio senza appello.
Le premesse per il nuovo Quest non sono certo delle migliori, al di là delle specifiche tecniche da top di gamma e al netto di qualche piccolo incidente di percorso, ma il problema apparentemente più insormontabile è rappresentato dalla necessità di avere un account Facebook per poter utilizzare il visore.
Su LinkedIn (l’unico social network che frequento) ho seguito dibattiti dove il mood va dall’indifferenza rispetto al problema fino al boicottaggio totale di Facebook e dei suoi prodotti, ma nessuno e sottolineo nessuno che difenda la posizione del gigante dei social.
Questa è la linea dei professionisti del settore, ovvero i discorsi tra tutti coloro la cui tagline comprende le parole XR/AR/VR. Facebook è odiato, più o meno cordialmente, da tutti.
In un background come questo, appare all’orizzonte come un raggio di luce fra le nubi l’unica arma a disposizione del popolo della VR: il jailbreak.
Per intenderci, un processo che permette di guadagnare privilegi di root sul dispositivo (che ricordiamo essere basato su Android) e di conseguenza, per esempio, eliminare la necessità di utilizzare un account Facebook.
Già da alcuni giorni, circa metà ottobre, Palmer Luckey (il co-fondatore di Oculus) e Robert Long (uno sviluppatore XR) hanno offerto 5000$ a testa a chiunque riuscisse ad effettuare un jailbreak sul Quest 2, al fine di “liberare l’ecosistema anti-privacy e di concorrenza sleale” di Facebook.
Ebbene, sembra che qualcuno ci sia riuscito.
Questo segna l’inizio di una lunga guerra di posizione, ovvero una serie di jailbreak e relativi fix da parte di Facebook, senza esclusione di colpi (e cause in tribunale) che vedrà un solo sconfitto: Facebook stesso. Quando un’azienda fa la guerra ai propri clienti, il suo prodotto non ha futuro. Ho già letto le prime dichiarazioni di boicottaggio da parte di sviluppatori e aziende con focus sulla realtà virtuale, che dichiarano parnership con HP e altri produttori di hardware pur di non toccare il gioiellino di mr. Zuck.
“State sintonizzati, ne vedremo delle belle”…